"La contestazione a Paolo Maldini segna un limite perfino al lato volgare del calcio. Non è una bravata, non è un diritto. È un nonsenso, due volte vigliacco perché non può esserci rimedio, non ci sarà un altro addio. È stato tutto così inaspettato, così a tradimento che sta facendo il giro del mondo. Nessuno riesce a darsi una spiegazione.
Tutti conoscono Maldini, tutti lo hanno sempre ammirato e rispettato. Come si può sporcare la festa annunciata al giocatore simbolo della tua stessa squadra? E, soprattutto, perché? Perché andare contro se stessi e la propria storia? Ci sono stati gesti infinitamente più gravi nel calcio, ma questo ha un lato oscuro profondo perché è incomprensibile.
Questo non è calcio. Non possiamo sempre lasciare tutto il male allo stadio. Questo siamo anche noi. All’estero non sarebbe mai successo."
Parole di Mario Sconcerti (nomen omen) oggi sul Corriere, parole che condivido in pieno, pur non essendo milanista. Una società che perde il senso della gratitudine e degli ideali è una società che apre la strada ai peggiori istinti.
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L'ho sempre detto che il calcio italiano di alto livello è uno sport senza cultura del sudore e che ormai è sempre più in balia dei soldi.
RispondiEliminaobed