Giovedì pomeriggio si è tenuta presso la sede di via Pitteri la doppia sfida pallavolo-calcio tra Oratorio LambrateOrtica UAQ e Oratorio San Carlo, categorie medie.
Ecco la fredda cronaca.
PALLAVOLO
Fin dalle prime battute, la nazionale medie dell'Oratorio LambrateOrtica, imperniata sulle atlete
Under 14 della pregiata Società Sportiva GXXIII, rivela un livello tecnico difficilmente comparabile con le parigrado San Carlo: il vantaggio del primo set acquisisce presto dimensioni imbarazzanti. Il divario è intuibile non solo sul piano sportivo ma anche su quello del
glamour: ben tre signorine della squadra di casa sfoggiano occhialoni da sole avvolgenti stile
beach volley che limano ulteriormente l'autostima delle avversarie. Il primo set si conclude con l'eloquente punteggio di 25 a 5. Nel secondo set è previsto l'igresso in campo dei maschi, in numero pattuito di due; San Carlo, nel tentativo di rialzare le proprie sorti, vìola i patti e schiera 5 maschi e una femmina, ma invano. le quattro femmine e due maschi di casa vincono il set 25 a 20.
Due a zero
CALCIO
L'undici del San Carlo si rivela subito ben più tosto del sei del match precedente; il pubblico di casa rumoreggia e maligna sulla categoria di alcuni energumeni effettivamente in netto anticipo sui normali cicli biologici di crescita. Una tattica un po' catenacciara imposta dal CT Lollo pone il confronto su un piano critico; siamo chiusi nella nostra metà campo, Pittau in avanti è troppo isolato, Kalid non la passa mai. Però teniamo lo 0 a 0 fino al fischio della fine del primo tempo. Nella ripresa il CT modifica il modulo, avanzando Bolleri, e il gioco un po' si riequilibra, anche se la nuova punta è utile per il risultato quanto Toni in nazionale: tira poco e non segna mai.
Il risultato non cambia neanche negli ultimi 5 minuti che vedono l'ingresso dei due don. L'arbitro internazionale Sig. Candela fischia la fine a reti inviolate.
Una vittoria e un pareggio. Nessuna sconfitta. Va bene così, grazie ragazzi.
Non so a voi, ma a me questa gita a Colle Don Bosco ha fatto un certo effetto. Sarà che rimango sempre colpito nelle occasioni in cui mi reco nei luoghi originali dove sono accaduti fatti storici importanti, ma vedere la semplicità della casa natale della famiglia del santo, camminare nel prato dove sognò la sua futura opera di educatore, entrare nelle chiesetta dedicata a Maria Ausiliatrice, mi ha fatto sentire davvero vicino il Patrono degli oratori, che annualmente festeggiamo il 31 gennaio.
