mercoledì 31 marzo 2010

Dal sito della diocesi...

...prendiamo questa foto di alcuni attenti partecipanti al meeting diocesano degli adolescenti a Seveso.


martedì 30 marzo 2010

Come promesso...

..ecco il video che anticipa l'Oratorio Estivo 2010, che avrà titolo
SOTTOSOPRA

giovedì 25 marzo 2010

Santina

Stasera è morta Santina, un'ospite di lunga data della Casa di riposo Santa Giulia.

Santina era una milanese di 86 anni, malata fin dagli anni dell'infanzia e allettata da più di un decennio. Dedicavo a lei tra i 15 e i 30 minuti ogni settimana, principalmente portandole la comunione dopo aver celebrato la Santa Messa il sabato pomeriggio; non di rado le portavo in visita qualche ragazzo dell'oratorio e lei non mancava di commentare quasi ogni volta: "Ma pensa te 'sti preti: non vi sposate ma guarda quanti figli avete".
Santina aveva un buonumore quasi inossidabile e uno spirito positivo, incredibile e contagiante. Eppure non era una sprovveduta: conosceva il male e la solitudine. Mi diceva: "Io prego sempre per i disperati, perché chissà come devono stare male". E ancora: "Quando andrò lassù, devo dirglene quattro al Padreterno".
Pregava tutta la mattina, rosari su rosari, e poi ancora fino alle quattro: "Poi basta, accendo la televisione". Ma la teneva muta, per non disturbare gli altri ospiti.
Se saltavo un sabato, la volta dopo mi sgridava; io poi le chiedevo se conosceva il vangelo della domenica (la Samaritana, la moltiplicazione dei Pani...) Mi rispondeva sempre di no, ma non ho mai capito se fosse sincera, se volesse compiacermi o se le piacesse sentirsi riraccontare le storie di Gesù.
In passato, una sola volta l'ho vista stare male, e nessuno pensava fosse giunta la sua ora: tolte le gambe, era sana come un pesce, tanto che era a letto da dieci anni e non aveva mai avuto una piaga da decubito.

Sono felice di aver conosciuto Santina e di aver goduto della sua amicizia. E' morta il giorno dell'Annunciazione, quando l'angelo dice alla Madonna: "Nulla è impossibile a Dio". Dieci anni a letto senza perdere il buonumore: "Nulla è impossibile a Dio".
Ora me la immagino a discutere col Padreterno, che alla fine avrà certamente ragione lui e la convincerà, ma prima mi sa che dovrà anche sentirle un po' sù, come quando io non arrivavo a tempo per la comunione.
Poi la vedo riabbracciare il suo papà Angelo e la sua mamma.
E poi sono certo che anche domani mattina pregherà nuovamente per tutti: per i sacerdoti, per i disperati, e per i ragazzi del nostro oratorio, come le chiedevo spesso. Rosari su rosari e ancora, dopo pranzo, fino alle 4 del pomeriggio.
Poi però basta fino a sera, perchè anche in Paradiso ogni tanto bisogna riposarsi.

venerdì 19 marzo 2010

Questo video l'hanno visto 50 milioni di volte

... e in effetti è molto divertente.



In precedenza lo stesso simpatico gruppo di gigioni aveva fatto anche questo altro video, più casalingo ma non meno spassoso.

lunedì 15 marzo 2010

giovedì 4 marzo 2010

Il Coroforum!

Il Coroforum, ovvero lo spazio di condivisione di canti, musica e idee del nostro coro è finalmente online:

www.lambrateortica.it/cp/canti.htm

Poi, visto che ci siamo, appreso da Google che oggi è l'anniversario della nascita di Vivaldi, genio assoluto e forse mio compositore preferito, allego il Quoniam tu solus sanctus e il Cum sancto Spirito, ovvero l'ultima parte del Gloria (...perchè tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solo l'Altissimo: Gesù Cristo. Con lo Spirito Santo. Amen), che nello scorso millennio, quello di Vivaldi, anch'io cantai come basso imperfetto (sono un baritono).


martedì 2 marzo 2010

Dai poveri imparo sempre qualcosa

Ore 11: suona il campanello. "Sarà D***", penso, il ricercatore del Bangladesh che si trova in difficoltà perché ha finito i soldi della sua borsa di studio prima di conseguire il master per cui è venuto in Italia; mi aveva detto che sarebbe passato. Mi affaccio alla finestra: no, non è lui, ma un altro povero che conosco. E' un uomo di mezza età che mi soprende sempre perchè non chiede soldi, come la maggior parte, ma cibo, un panino... "Ho della pasta", gli dico dall'alto. Allarga le braccia: "E come la cucino?" Vado in dispensa: c'è poca roba, siamo in quaresima. Metto insieme due scatolette piccole di tonno, una di piselli, un arancio, una merendina, un torrone morbido che ho lì ancora da Natale. Mi sembra poco, e mi domando se l'accetterà. Mentre scendo le scale decido che oggi gli chiederò il suo nome. Guarda nel sacchetto, è tutto contento. "C'è anche il torrone..." "Com'è che non puoi cucinare? Dove vivi? Dove dormi?" "In centro: ho un sacco a pelo e una coperta". "Come ti chiami?" "Giovanni". "Sei di quà?" "Ora vivo quà ma sono nato in Sardegna; sono stato anche in Friuli, in Toscana e a Genova. Ho fatto le stagioni a Rimini". E' magro come un chiodo ma ha capelli e barba alla Carlo Marx; ha i vestiti logori ma non manca di una certa eleganza, soprattutto nelle scarpe. Gurda negli occhi solo per pochissimo, poi li distoglie e poi ritorna, con un misto di timidezza e irrequietezza. Lo saluto, stringendogli la mano. "Io sono don Paolo". "Lo so, è scritto sul citofono".

Ore 18.45. Sono a colloquio con due catechisti e due educatrici. Dal vetro scorgo un giovane asiatico che ho già visto. Anche lui mi vede, ma aspetta. Dieci minuti dopo sono solo e il ragazzo entra. Una settimana fa è arrivato con lo zaino squarciato; lo avevano derubato al dormitorio. Riconosco lo zaino giallo che gli ho dato. E' giovane e vigoroso, ma parla sottovoce. "Ho trovato lavoro in un tempio" "Dove?" "In un tempio... buddista. E' a Firenze". "Devi prendere il treno". "Sì. Non voglio i soldi ma il biglietto. Costa 22 euro". E' una storia che raccontano in tantissimi: viaggi improrogabili per ragioni serissime. A chi mi chiede soldi non dò mai più di 10 euro, a meno che non passino attraverso il nostro centro d'ascolto della Caritas. Gliene propongo 5, accetta e salgo a prenderli. Poi ne prendo 10 e glieli do. "Mi hai riconosciuto?" La domanda mi spiazza. Allora non ha solo bisogno di soldi ma anche di relazione. "Si, ho visto lo zaino". Mentre sta per uscire, Carmela, la mia immensa barista mi chiama: "E' avanzata una focaccia con la Nutella, dagliela". Lo rincorro e consegno; mi sorride. L'altra volta nello zaino avevo messo dei dolci di Carnevale.

lunedì 1 marzo 2010

21 marzo: proiezione dei video di Vezza 2009

Per ora accontentatevi del motto del II turno.


Per chi ancora non l'avesse letto


Noi fra 120.000 spettatori


Le foto della sfilata di carnevale in Duomo.

Un anno fa, di questi tempi...

In attesa del nuovo video per l'OE 2010, quello vecchio è arrivato a 18007 visualizzazioni.