venerdì 28 maggio 2010

giovedì 27 maggio 2010

web 2.0: aveva ragione T. S. Eliot?

Sul sempre interessante inserto domenicale del Sole24ore, gentilmente passatomi con regolarità da Marta, leggo una acuta riflessione nella rubrica cultweb. In essa si sostiene che le nuove forme di aggregazioni di informazioni come i social network stanno riportando nel nostro modo di ragionare un'idea di linearità, dopo l'era della dispersione dell'ipertesto. Cito direttamente:

"Stefan Balázs sostiene sulla rivista telematica tedesca Telepolis che il web 2.0 marchi il ritorno alla linearità: blog, twitter o facebook rilancerebbero un'organizzazione dei contenuti vicina a quella dei “vecchi” media, come il libro, la radio o il film, incanalando la complessità e la dispersività delle narrazioni ipertestuali. Certo non si torna indietro, nulla vieta di riprendere a surfare saltabeccando da un link all'altro: ma questi formati introdurrebbero almeno una parvenza rassicurante di ordine ai fili comunque sempre più frammentati del pensiero".

L'osservazione mi sembra pertinente e tuttavia trovo una differenza tra libro e web 2.0: la linearità c'è, ma il senso mi sembra inverso. Quando leggiamo un libro partiamo dall'inizio, ovvero da ciò che è più antico e andiamo verso la fine, ovvero ciò che è più recente; quando leggiamo un blog o le notifiche di un social network partiamo sempre dalla fine, dal più recente, e solo se abbiamo voglia e/o tempo risaliamo all'indietro. Con un effetto un po' paradossale, ovvero che cose anche molto recenti ci sembrano superate e da dimenticare, incalzate dalle nuove updates. Il paradosso è che oggi è molto facile conservare dati e memorie (volumi interi stanno su una chiavetta USB) ma queste memorie non ci interessano in fondo più. Avanziamo col passo del gambero, recuperando del passato solo il minimo indispensabile, tutti protesi a cogliere l'attimo, il moderno, la moda. Aveva forse ragione Eliot quando diceva che la nostra è "una età che avanza all'indietro, progressivamente"?

lunedì 24 maggio 2010

I canti di SOTTOSOPRA 2010

Per iniziare a conoscere l'oratorio estivo 2010, ecco l'inno ufficiale...


...e un altro canto a tema.

venerdì 21 maggio 2010

Domani cresime

Quest'anno abbiamo chiesto ai cresimandi di scrivere in una lettera cos'è per loro la cresima e perché volessero farla. Ne è valsa la pena.

Ecco qualche abstract:

A quanto ho capito la Cresima è lo Spirito Santo che scende su di noi e lo schiaffetto che ti danno è per dirti:”Sveglia, guarda che hai lo Spirito Santo che ti aiuta e ti protegge”.

Per me la Cresima è la conferma che comunque nessuno di noi cresimandi è cristiano così tanto per o perché è obbligato dai genitori; chi sceglie di farlo secondo me lo sceglie lui perché siamo abbastanza grandi per decidere.

La Cresima mi sembra un Battesimo approfondito e una seconda (diciamo terza se contiamo la comunione), entrata nel mondo di Gesù.

La cresima non è solo la discesa dello Spirito Santo su di noi, ma è anche la libertà. In fondo l’uomo vive dello Spirito, ma anche della libertà di scegliere. Io vorrei ricevere la Cresima perché è la Libertà.

Per me la Cresima è una riconferma del Battesimo, ma è anche la fine di un ciclo di catechismo e l’inizio di un nuovo percorso più da grandi.

E’ l’ultima tappa del cammino iniziato quando eravamo in seconda elementare. Ho iniziato che ero un bambino e ora sono cresciuto, ma molto più lungo sarà il cammino dopo e anche più difficile, ma spero di trovare la tua porta sempre aperta.

Ora abbiamo la possibilità di far parte di una comunità con il cuore, il desiderio, la fede e l’anima.

A me 'sto giro...

... con la fuga bidone andata in porto, gli italiani alleati, i corridori nel fango, il doping (per ora) assente, Bulbarelli via dai microfoni, le montagne ancora da venire, la tregiorni bresciano-camuna...

...quasi quasi mi piace!

mercoledì 12 maggio 2010

lunedì 10 maggio 2010

Arrivano spesso insieme...

... e mi portano emozioni e ricordi che si rinnovano annualmente.