domenica 30 agosto 2009

Walk of fame

Cannes Walk of Fame

Vezza d'Oglio Walk of Fame

sabato 29 agosto 2009

Rifacimento cortili: settimo giorno

Si prepara il terreno per il futuro campo da pallavolo-basket

Fine di una gloriosa giostrina (ma ne arriveranno nuove...)

domenica 9 agosto 2009

Diario di un curato di città - Domenica d'agosto, pomeriggio

ore 14.15 Il riposo meridiano si interrompe con una scampanellata. Mi avvicino con calma al citofono e poi alla finestra: una persona si allontana dal portone. Penso: sarà un povero... Se ha bisogno, tornerà. Dedico il primo pomeriggio alla ricerca delle case per le vacanze dell'oratorio 2010. Saretto, Gressoney, Valgrisenche...?

ore 15.15 Un po' di attività fisica non fa male e dunque mi preparo ad un giro (giretto) in bici, anche per rispolverare un'attività che ha riscosso un certo successo nel secondo turno a Vezza. Parto verso l'Idroscalo e all'Ortica vedo lo stesso povero che mi ha suonato un'ora prima; è ancora in giro.

0re 16.45 Ritorno accaldato e bisognoso di una doccia e noto subito il povero (lo stesso di prima) che si aggira davanti alla chiesa; però non mi chiama e mi lascia salire a sistemarmi. Alle 17.00 scendo per riaprire la chiesa, pronto ad ascoltare il mio ospite. "Don, ho bisogno... Ho fame...", dice tenendosi la pancia. Gli do 5 euro ma dal modo in cui li prende e mi ringrazia capisco che forse dovevo dargliene qualcuno in più. "Dove posso trovare un negozio?", mi chiede. Domenica di agosto... "Vai verso la stazione di Lambrate, ma se non trovi niente torna qua che in casa ho qualcosa..."
Rientro in chiesa. Poco prima della messa si avvicina un ragazzo che già conosco e mi chiede di confessarsi: ha problemi psichici abbastanza seri ma mi sorprende sempre il bell'italiano e la precisione nel descivere la sua non facile condizione. Mi dice che è tre anni che non va in vacanza; prima c'era una signora volonterosa che lo portava al mare, ora non si fidano più. Gli do l'ultima comunione della domenica, e salgo a cenare.

Diario di un curato di città - Domenica d'agosto, mattina

ore 7.00 : Sveglia movimentata. Suona un allarme insistente. Mi alzo temendo che sia qualcosa di nostra pertinenza, invece è probabilmente nelle case nuove. Gli operai dell'AEM sono già al lavoro e hanno tolto la luce alla via, come preannunciato: forse diremo messa senza corrente. Decido di leggere un po' il libro che ho iniziato (La Traversata di Milano, di Maurizio Cucchi) e mi capitano proprio le pagine su Lambrate, con giudizi non del tutto lusinghieri: "clima aspro e un po' chiuso" (p. 89). Alle 8.30 le luci si riaccendono: la Messa è salva.

ore 9.00: Scendo ad aprire la chiesa. Fuori staziona già una giovane zingara, che non conosco. Inizio a preparare ciò che serve alla celebrazione dell'eucaristia; oggi le letture sono tutte centrate sul valore del tempio, e così mentre sistemo le mie piccole cose mi immedesimo con la descrizione della prima lettura, nella quale Salomone, terminata la costruzione del tempio, predispone una solenne liturgia per portare nel Santo dei Santi l'Arca dell'alleanza. Esco dalla sacrestia e in chiesa trovo due persone: l'amico non vedente e la zingara, seduti a poca distanza nelle prime panche; sospendo i preparativi e mi metto un po' pregare, vigilando. Suonano le campane, chiamano per la Messa. Arrivano altre persone, la zingara esce. Mi avvicino all'amico cieco e gli dico: "Ciao, benvenuto. Prima eravamo in chiesa solo io, te e una zingara". "Lo so, è lei che mi ha aiutato ad entrare".

ore10.00: Inizia la Santa Messa, con ben tre chierichetti, mini coro (4 persone) e organista. La celebrazione è dignitosa e ordinata. C'è anche qualche bambino e bambina e una significativa presenza di famiglie di extracomunitari. Pochi di loro vanno in vacanza... Dopo la Messa porto i ragazzi a fare un giro nei cortili dell'oratorio, dove sono iniziati i lavori, poi mi fermo con i più grandi per mostrar loro delle fotografie degli anni novanta che sono saltate fuori nei repulisti. Si lanciano in amarcord e identificazioni alle quali non posso contibuire, perchè la mia presenza tra loro è troppo recente. Li saluto e salgo a mangiare un boccone pensando che sono contento di appartenere ad una storia che mi precede e che mi seguirà... Come diceva il mio rettore del seminario: "Noi siamo sempre secondi e penultimi".

giovedì 6 agosto 2009

Rifacimento cortili: terzo giorno

Si lavora agli scarichi del futuro campo da pallavolo-basket.

martedì 4 agosto 2009

Rifacimento dei cortili: primo giorno

Si abbattono le porte e vengono rimosse le recinzioni.