domenica 9 agosto 2009

Diario di un curato di città - Domenica d'agosto, pomeriggio

ore 14.15 Il riposo meridiano si interrompe con una scampanellata. Mi avvicino con calma al citofono e poi alla finestra: una persona si allontana dal portone. Penso: sarà un povero... Se ha bisogno, tornerà. Dedico il primo pomeriggio alla ricerca delle case per le vacanze dell'oratorio 2010. Saretto, Gressoney, Valgrisenche...?

ore 15.15 Un po' di attività fisica non fa male e dunque mi preparo ad un giro (giretto) in bici, anche per rispolverare un'attività che ha riscosso un certo successo nel secondo turno a Vezza. Parto verso l'Idroscalo e all'Ortica vedo lo stesso povero che mi ha suonato un'ora prima; è ancora in giro.

0re 16.45 Ritorno accaldato e bisognoso di una doccia e noto subito il povero (lo stesso di prima) che si aggira davanti alla chiesa; però non mi chiama e mi lascia salire a sistemarmi. Alle 17.00 scendo per riaprire la chiesa, pronto ad ascoltare il mio ospite. "Don, ho bisogno... Ho fame...", dice tenendosi la pancia. Gli do 5 euro ma dal modo in cui li prende e mi ringrazia capisco che forse dovevo dargliene qualcuno in più. "Dove posso trovare un negozio?", mi chiede. Domenica di agosto... "Vai verso la stazione di Lambrate, ma se non trovi niente torna qua che in casa ho qualcosa..."
Rientro in chiesa. Poco prima della messa si avvicina un ragazzo che già conosco e mi chiede di confessarsi: ha problemi psichici abbastanza seri ma mi sorprende sempre il bell'italiano e la precisione nel descivere la sua non facile condizione. Mi dice che è tre anni che non va in vacanza; prima c'era una signora volonterosa che lo portava al mare, ora non si fidano più. Gli do l'ultima comunione della domenica, e salgo a cenare.

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