martedì 14 ottobre 2008

La solitudine dell'avatar

Second life è stato un particolare fenomeno internet degli scorsi due anni. Si tratta di un sito che permette di creare dei personaggi virtuali, detti avatar, come i semidei delle tradizioni dell'induismo, che si muovono in un mondo altrettanto virtuale, ma reso molto verosimile dalle attuali tecnologie di rendering, ovvero dai programmi che permettono di ricreare al computer intere architetture, città, paesaggi...

In breve tempo è diventato popolarissimo, e conta oggi milioni di iscritti in tutto il mondo. Altrettanto veloceperò è stata anche la sua parabola discendente, e ciò a mio parere è dovuto a tre fattori:
  • è un mondo sostanzialmente muto. I dialoghi tra gli avatar avviene solo con la modalità del testo scritto (chat)

  • è un mondo troppo vuoto, che da un senso di solitudine. Gli utenti iscritti sono moltissimi ma non sempre sonoi tutti in rete; così capita spesso di attraversare queste città virtuali ed essere sostanzialmente soli

  • è un mondo dominato dai soldi: i Linden dollars, che sono davvero convertibili in dollari americani. Questo è però un punto troppo tristemente somigliante al mondo reale

Questo comunque è il mio avatar

Lo trovate somigliante? Qui poi lo potete vedere a spasso per la città (virtuale ovviamente... Lambrate e Ortica però in second life non ci sono ancora).

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