venerdì 25 dicembre 2009

Natale Anni Zero

Su Facebook ne ho viste proprio di tutte: renne, babbi (natali o meno), elfi, signorine e signorini discinti ma rigorosamente con cappello rosso e pon-pon bianchi, alberi e vischi, battute quasi blafeme e bestemmie vere e proprie, addirittura mucche natalizie...
E a me che cercavo il Natale, quello di Gesù Bambino per intenderci, è venuta un po' di tristezza a vedere questo minestrone che mescola tutto e che francamente lascia un po' frastornati e spaesati.
Credo che questa sia la versione quotidiana, apparentemente non violenta ma in verità massiccia, di quella "dittatura del relativismo" di cui ha parlato recetentemente il papa.
Come non naufragare in questo mare? Custodendo i valori, cercando un giudizio, usando bene le parole. Anche perchè il Natale cristiano (ed è un paradosso che si debba ricorrere all'aggettivo) è un bel po' più bello e ricco di senso delle sue riduzioni più o meno commerciali.
Se poi qualcuno pensa che sia giusto "nascondere" il Natale per non offendere chi non condivide la nostra cultura, si legga questo gustoso post tratto dal blog ottagono irregolare e segnalatomi da Farfintadiesseresani, e che così si esprime:

"Quindi a Natale, se non siete credenti, non scrivete mail o post o messaggi su Facebook o sms in cui augurate “buon solstizio d'inverno” o “buon giorno del sole invitto”, che tanto invitto non lo era, evidentemente. No, buon Natale. Fine. Saremo anche senza Dio, ma almeno con il senso del ridicolo."

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