mercoledì 31 dicembre 2008

Te deum laudamus

Questa sera canteremo il Te deum, un inno antichissimo, che una pia leggenda voleva scritto a quattro mani da Ambrogio e Agostino dopo il battesimo di quest'ultimo a Milano; in realtà è stato quasi certamente composto in Serbia, sempre verso la fine el IV secolo, dal vescovo Niceta.

E' un gesto bello, che ci ricorda che lo stile dei cristiani non è quello un po' baraccone di chi pensa che tutti i mali siano attribuibili all'anno passato, che è dunque da scacciare a cannonate, mentre invece l'anno nuovo sarà un trionfo della fortuna (e perchè mai?).

Per i cristiani la speranza è in Cristo, che come nell'anno passato ha saputo custodire il cammino di ognuno, così nel nuovo non farà mancare i suoi doni di grazia per la nostra salvezza.

Nel prepararmi al canto ho costatato che su youtube esiste ormai un repertorio davvero fornito di musica sacra. Io ho utilizzato la versione di Giovanni Vianini, cultore e diffusore del canto ambrosiano e gregoriano, che venne a trovarci durante l'oratorio estivo dedicato alla musica (Musica, Maestro). Mentre cercavo tra i brani ho avuto poi modo di riascoltare il canto della Salve Regina gregoriana, che è una delle melodie più soavi e struggenti che io conosca.

Comunque, buon 2009 a tutti, e in giorni di conti alla rovescia, non perdete d'occhio quello sull'inizio dei lavori dei nuovi campi dell'oratorio.

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