sabato 14 aprile 2012

lunedì 19 dicembre 2011

Vaclav Havel 1936-2011



Ieri è morto Vaclav Havel, poeta, drammaturgo, dissidente politico del blocco sovietico, primo presidente della Cecoslovacchia liberata del dopo 1989.
Il 21 aprile 1990 accolse all'areoporto la prima visita di Giovanni Paolo II con questo discorso. Avevo vent'anni. Mi sembrarono parole bellissime e le celebrai con una poesia.

IL MIRACOLO

Io non so se so
... o son sciocco.
Sale dalla terra,
dalla solidità del silenzio
il sapore dei senza sapere.
Quanto a noi, invece,
si vive ormai senza gusto;
già da tempo
finimmo anche il vino.
Ma per grazia, di nuovo
la madre ha parlato:
ed io non desidero che servirti.

giovedì 11 agosto 2011

Due grandi ci hanno lasciato


Rosa Calzecchi Onesti, autrice della più bella traduzione in italiano dell'Iliade e dell'Odissea, soprattutto la prima, lettura imprescindibile per chi vuol capire qualcosa della cultura occidentale (insieme alla Bibbia, a Dante, Shakespeare, San Tommaso, T. S. Eliot e Charles M. Schultz).

Padre Roberto Busa, geniale gesuita che per primo ha utilizzato l'informatica nella liguistica, per lo studio di San Tommaso, convincendo nei lontani anni sessanta anche il numero 1 di IBM a collaborare al suo Index Thomisticus.

Il Signore li accolga nel suo Regno di luce e di pace.

lunedì 1 agosto 2011

Waltzing Matilda

La curiosità di un pomeriggio agostano alle prese con la suoneria del mio telefonino. Innanzitutto eccola, nell'interpretazione di un qundicenne ragazzo prodigio sudcoreano.



E questo è invece l'autore originale dell'arrangiamento: Tommy Emmanuel, finger picker australiano (ora però residente a Nashville, TN), alle prese con un boogie. Ascoltandolo si fa fatica a credere che faccia tutto con una sola chitarra.



Ora, lasciandomi portare a spasso dai link, ho scoperto un po' di cose su questa canzone. Per esempio che è stata scritta a fine Ottocento in Australia e che in quel paese c'è un movimento di opinione che vorrebbe sostituirla all'inno nazionale; moltissime sono inoltre le cover realizzate, soprattutto durante concerti in Australia (Abba, Dire Straits, Kyle Minogue, Rod Stewart, Dubliners...); infine la nazionale di rugby l'ha adottata come sua personale risposta alla haka dei cugini neozelandesi. Chi si oppone a questa proposta fa notare che il testo non è molto edificante, perchè parla di un vagabondo che ruba una pecora e per questo viene giustiziato; in questo però vi è chi legge una difesa dei poveri alle prese con uno stato autoritario. Ecco la canzone cantata dal più famoso cantante country australiano, Slim Dust.



Ultima nota: nella strofa finale si dice che il fantasma del vagabondo si aggira ancora presso la pozza dove avvenne il fatto, invitando chi incontra a ballare il watzer. Un po' come nella canzone di Molly Malone a Dublino, dove ancora si aggira il fantasma della graziosa fanciulla morta per una febbre che invita a comprare i suoi frutti di mare: "Cockles and mussels, alive, alive oh!"

lunedì 25 luglio 2011

Sport minori


In catalano, sottotitoli in inglese. Bella storia. Dobbiamo proporre un gemellaggio con la GXXIII.

venerdì 1 luglio 2011

martedì 21 giugno 2011

giovedì 5 maggio 2011

Facebook e i bambini

Quando un bambino o un ragazzo mi chiede la sua amicizia su Facebook che cosa devo fare? Le scelte non sono poi molte: posso accettare o rifiutare. Tendenzialmente su Facebook a questo tipo di richieste diciamo sempre di sì, o almeno io faccio così, se minimamente conosco la persona. Accettare l'amicizia di un bambino (e a me, ad esempio, l'hanno chiesta tantissimi di prima media e persino qualcuno di quinta elementare; addirittura c’è stata una richiesta di un bimbo di terza, che per fortuna però ha chiuso l’account poco dopo) è un gesto che comporta una certa responsabilità: da quel momento in poi tutte le mie comunicazioni in rete saranno visibili anche lui, qualsiasi linguaggio o qualsiasi contenuto esse possano avere. Inutile negare che in rete tutti tendiamo ad essere un po' sopra le righe, forse per una certa voglia di apparire, o forse perché crediamo che la moda della volgarità e della violenza sia ormai inarginabile, e che non adattarsi ci porti ad essere agli occhi degli altri meno interessanti. Qualcuno potrà anche dire che tanto in rete i ragazzi possono ormai trovare qualsiasi cosa, ma questa mi sembra una motivazione veramente becera, perché così si giustifica il male dicendo che almeno non è il peggio. Gli uomini e le donne in gamba credo sappiano quanto questi sotterfugi diano alla lunga molto meno gusto dello sforzo di ribellarsi al male per cercare invece il bene.

Questo discorso, anche senza spingerlo ai casi estremi ma ben concreti del cyber bullismo o dei pericoli legati allo sfruttamento sessuale, penso valga per tutti, ma in particolare per chi ha dei compiti educativi ufficiali, come un prete, un catechista, un educatore di oratorio, un allenatore… Non possiamo chiedere ai nostri amici più piccoli in oratorio certi comportamenti e poi in rete assumerne noi stessi e propagandare atteggiamenti opposti. Si tratterebbe di una vera e propria controtestimonianza. Anche la rete, se usata bene, può diventare un luogo bello di crescita e di educazione; se usata male può fare male, anche molto male. Se accetto l'amicizia di qualcuno molto piccolo devo agire responsabilmente; altrimenti può essere molto più responsabile rifiutare e mantenere la nostra comunicazione tra persone adulte.

sabato 19 marzo 2011

Samaritana



Immagini dal mosaico di padre Marko Rupnik presso la casa dgli Incontri Cristiani di Capiago-Como.